Thursday, March 22, 2012

SERGEI GRINKO Model


Sfilata di Sergei Grinko


La classe di Sergei Grinko entusiasma la passerella di Milano
Si è appena conclusa la settimana della moda, e il 28 Febbraio ultimo giorno della kermesse, non certo ultimo in fatto di classe e stile ha sfilato Sergei Grinko
Lo stilista russo oltre ad avere quelle doti naturali che hanno dato l ’imput alla sua carriera si è formato tecnicamente presso il Tecnological Fashion College di Khabarovsk nel suo paese, dopo di che passo dopo passo dal 1996 in poi ha iniziato a portare la sua cultura in Europa aprendosi ad una idea universale, facendosi notare anche sulle passerelle di Milano per il suo elegante stile sfarzoso e pieno di riferimenti legati alla sua Russia .
La location scelta dallo stilista, richiama il rigore e la serietà, trattandosi della caserma Teuliè anche se non all’interno della stessa, ma in una tenso struttura creata appositamente nell’enorme cortile dove sono soliti esercitarsi i cadetti della scuola militare.
La sua nuova Collezione Donna Autunno/Inverno 2012-2013 chiamata dallo stesso stilista “Le mele che cadono nel cielo”, affascinato dalle teorie esoteriche del transfer ring reality di Zeland. In esse come noto, si sostiene l’idea di un mondo multi variante, in cui si prevede una tecnica di “ emigrazione” da un ramo della realtà ad un altro, grazie all’energia dei pensieri dell’uomo consapevolmente mirati alla concretizzazione dell’una o dell’altra variante dello sviluppo degli avvenimenti. Ciascuno artefice del proprio destino sceglie l’evento che meglio lo rappresenta . Pertanto, vi è una linea di demarcazione netta oltre il quale se si sceglie di considerare un fatto in un determinato modo, quello sarà altresì il modo in cui pondereremo e valuteremo le stesse conseguenze , pur rimanendo l’evento naturalistico ontologicamente il medesimo . Sta solo a noi attribuire una valenza in un senso positivo o negativo con gli effetti che lo stesso può comportare.
L’idea guardando la donna di Grinko è quella di un ritorno agli anni quaranta con la classe degli abiti e giacche dai tagli ben delineati ed i cappotti con bellissimi particolari di pelliccia pregiata.
Si sono potuti ammirare durante la sfilata gli accessori dell’artista Marcello Gobbi che hanno aiutato ad impreziosire ulteriormente le creazioni di Sergei.
Oltre alla classe delle giovani modelle si è potuta apprezzare una eccezionale Benedetta Barzini a dimostrazione di una classe intramontabile.
Viktoria Modesta ha contribuito ad emozionare il pubblico dell’amico e connazionale Sergei con una straordinaria performance canora da brivido.
Rosa Spano




Il Ritmo del Silenzio

Il ritmo del silenzio


Ma come mai, i grandi miti quelli veri, finiscono in un sacco nero imbottiti di alcool e droga e qualunque altro tipo di schifezza che allontana dalla realtà? L’ultima grande artista della musica in ordine cronologico è Witney Houston, preceduta da una giovanissima Amy Winehouse a sua volta preceduta dal grandissimo Michael Jackson, andando a ritroso l’elenco sarebbe molto molto più lungo.

Questo grave senso di malessere insito in ognuno di questi grandi artisti, che visti al di qua della TV sono tanto amati e invidiati al tempo stesso. Belli, ricchi e famosi in tutto il mondo , guardando i risultati forse, è solo lo star system che li vuole così perfetti, come sfavillanti macchine che sfrecciano lungo le autostrade senza mai fermarsi, si ma qui si parla di esseri umani e non di fredde macchine perfette , fin da piccoli hanno dato il meglio di se al loro pubblico, magari anche un po’ spinti dai genitori e dalle necessità, ma ad un certo punto il gioco è bello quando dura poco, ma quando il lavoro prende il sopravvento il risultato è catastrofico come si può ben vedere.

La solitudine, la depressione sono l’anticamera della distruzione, fuoco che divora le loro anime e annulla i loro pensieri, hanno deciso ad un certo punto di spegnere quell’interruttore che accendeva la loro voce, prodotto puro della di essi sensibilità, il peso forse era troppo gravoso gli impegni tanti e la cura di se stessi sempre meno, umanamente ci diciamo che non è giusto finire così, li abbiamo amati per le loro doti ed anche per i loro sacrifici dorati, mentre ci nascondevano la loro sofferenza , forse anche noi con un po’ della nostra delicatezza li avremmo amati ancor di più, perché li avremmo considerati veri esseri umani più simili a noi .

Comunque bando a tutte le parole cerchiamo di capire quando la vita di una persona sta per giungere ad un capolinea forzato dagli eventi , non chiudiamo gli occhi davanti alla triste realtà della vita, saremmo degli egoisti insensibili.

Comunque l’armonia e il silenzio delle vostre voci sancirà l’assenza della vostra presenza.

Rosa Spano