Saturday, April 28, 2012

La mia intervista a Luca Giacomelli protagonista del musical " HAPPY DAYS"


Al Brancaccio grande debutto di Happy Days
Ha debuttato a Roma il 12 Aprile al Teatro Brancaccio il coloratissimo Musical “Happy Days” con la compagnia della Rancia diretta da Saverio Marconi, in occasione del quale ho avuto modo di fare qualche domanda al brillante protagonista Richie Cunningham, al secolo Luca Giacomelli.
Ciao Luca , La tua preparazione artistica è evidente, considerato il ruolo che ti hanno assegnato, finalmente l’artista completo al posto giusto direi. A quando risale l’inizio dei tuoi studi artistici e dove hai studiato?
La ringrazio per il complimento. Fin da piccolo sentivo forte dentro di me la passione per il Teatro ed in particolare per il mondo dell’Opera, un amore che si è tradotto col tempo nello studio del canto lirico sotto la guida del soprano Alida Ferrarini. Successivamente ho cominciato ad approcciarmi all’arte della recitazione con Luciana Ravazzin e gipeto e da quel momento ho capito che questa doveva essere la mia professione.
Happy Days è uno spettacolo frizzante, coloratissimo rivela spensieratezza, sinonimo degli a mio parere degli anni 60, tra i tuoi compagni i rapporti sono spensierati e allegri come sulla scena?
La spensieratezza di “Happy Days”è data proprio dalla rappresentazione di valori e sentimenti autentici quali la famiglia, la bellezza delle piccole cose, l’onestà e l’amicizia, valori che oggi, purtroppo, sono andati un po’ affievolendosi. Come in tutti gli ambienti lavorativi anche nella nostra Compagnia ci sono simpatie più o meno forti, rapporti di lavoro e legami di amicizia nati durante l’allestimento. Tuttavia, varcata la magica soglia delle quinte, ci ritroviamo tutti nella Milwaukee del 1959, nel tanto amato locale “Arnold’s” capace di smussare tutti i piccoli attriti che è naturale nascano in un ambiente lavorativo.
Data la tua giovane età mi permetto di chiederti : cosa vuoi fare da grande?
Bella domanda. Ricordo che in prima elementare la maestra me la fece anche lei e io risposi: voglio lavorare in teatro. Il percorso per arrivare a fare bene questo mestiere è interminabile, non c’è mai un punto d’arrivo ma tantissimi punti di partenza. Il mio obiettivo è quello di continuare a studiare, studiarmi, sperimentare e scoprire giorno per giorno, le meravigliose sfaccettature di quest’arte. Sono solo all’inizio.
Avete debuttato nei teatri delle più grandi città italiane tra le quali Milano e Roma hai percepito delle differenze tra il pubblico di Milano e quello di Roma?
“Happy Days” ha toccato più di 50 città italiane, 80.000 spettatori e devo dire che ogni replica, ogni serata è stata un mondo a sé stante. Sono molteplici i fattori che fanno apprezzare lo spettacolo al pubblico, indipendentemente dalla posizione geografica. Nel nostro caso il gradimento dello spettatore è dato soprattutto dalla conoscenza della serie TV e dall’energia del nostro gruppo.
Ho avuto il piacere di vederti in scena e devo dire che ti ho trovato fantastico,ed ho potuto constatare personalmente la reazione del pubblico in sala durante le tue esibizioni, senza nulla togliere ai tuoi colleghi.Ma tu cosa provi durante questa risposta del pubblico?
Il Teatro è l’unico mezzo per avere un feedback immediato da parte del pubblico e il modo migliore per sapere in tempo reale se la strada che si sta percorrendo sia quella giusta. L’emozione nel percepire che gli spettatori amano il tuo personaggio è indescrivibile, il mio lavoro è proprio questo, far rivivere Richie Cunningham e riuscire a trasmettere le sensazioni e i disagi che prova alla platea. Sentirsi accolti con un caloroso applauso ripaga pienamente.
Quali sono state le principali esperienze professionali precedenti ad Happy Days?
A 18 anni ho cominciato a lavorare all’Arena di Verona e da allora ho avuto la possibilità di incontrare registi del calibro di Arnaud Bernard, Liliana Cavani, Hugo De Ana, Gilbert Deflo, Denis Krief, Pier’Alli e Franco Zeffirelli il quale mi ha affidato il ruolo del Principe di Persia nella “TURANDOT” pucciniana nella Stagione 2010 all’Arena di Verona e all’inaugurazione della Royal Opera House di Muscat (Oman). Successivamente ho interpretato il ruolo di Tom Wingfield ne “LO ZOO DI VETRO” di Williams presso la Scuola d’Arte Drammatica ‘PAOLO GRASSI’ di Milano e ho debuttato con la Compagnia della Rancia nel musical CATS di Webber nel ruolo di Macavity, con la regia di Saverio Marconi e Daniel Ezralow.
Grazie Luca , è stato un piacere chiacchierare con te, e ti faccio un grande in bocca al lupo per la tua carriera .